L’uso dei Mi Piace su Facebook, sempre corretto?

Spesso si vedono su facebook “campagne” di sensibilizzazione per questo o per quell’argomento, tutti di notevole interesse sociale, bambini bisognosi o altro, ad esempio.

La routine è sempre la stessa: la richiesta di mettere dei “like” per convincere qualche organizzazione a donare soldi o altro. Sembra assurdo: che cosa c’è dietro?
In realtà è proprio così. Il tema è abbastanza scottante. Il cosiddetto “attivismo da clic” è al centro del dibattito da tempo. La domanda, in effetti, è simile a quella che vi state ponendo in questo momento: un certo tipo di impegno on-line superficiale e, per alcuni, autoindulgente porta qualcosa di positivo, risultati concreti? La risposta, purtroppo, è no.

E lo dimostra una recente campagna propossa dall’UNICEF Svezia: per promuovere la loro organizzazione hanno coniato questo slogan: “Likes don’t save lives. Money does.”.
In pratica, “I Mi piace non salvano vite. I soldi lo fanno”. Questo è un tipico esempio di realtà apparentemente aiutata dal web ma che in realtà, dopo un’attenta analisi, ne risulta danneggiata. Qualcuno potrebbe sentirsi già appagato, o comunque di aver fatto qualcosa per la società cliccando sul magico pulsante “Mi Piace”.

In realtà non è così gente, bisogna agire, ma agire nella vita reale, non in quella “social”. Purtroppo, il bimbo africano che non ha da mangiare, non si sazierà di certo con i vostri commenti, le vostre condivisioni o i vostri “Mi Piace”. Dobbiamo agire!

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