I social network fanno parte dello stile di vita di tutti noi. Ma non sono esenti da rischi. Il cyberbullismo è sempre stato un problema serio, sin dalla massificazione di Internet, ma solo il film Unfriended ha reso il pericolo bullismo il degno soggetto di un film horror.
Si deve aver paura del bullismo e non lo si deve perpetrare ai danni di soggetti giovani e fragili. Questo il messaggio di un film girato totalmente sui social newtork, tanto che sarà difficile non credere di essere noi a spostarci tra Facebook, Youtube e Skype con velocità disarmante. Il lungometraggio ha inizio quando la protagonista visiona il video del suicidio di Laura Barns (lo so, anche io l’ho cercata su Facebook appena terminato il film!).
La morale è chiara: il bullismo è da horror. Il bullismo ha dei rischi e chi lo compie ne paga le conseguenze, estremizzate nel film di paura, ma ben coscienti a chi naviga in rete. Sono tanti, inoltre, gli utenti fantasma che, solitamente, fastidiano gli adolescenti sui social. Di questi c’è da avere paura. Tutto ha inizio quando degli amici si videochiamano su Skype ed, improvvisamente, un utente fantasma ed indesiderato appare in chat, senza che nessuno sia più in grado di rimuoverlo.
Chiaramente ciò che terrorizza nel film è l’immediatezza del girato e l’attualità del tema. Il cyberbullismo può colpire indistintamente tutti e, nel caso dei ragazzi, avere conseguenze tragiche. Il film va avanti tra colpi di scena su Facebook che ne preannunciano altrettanti su Skype, lasciandoci col fiato sospeso fino a quello finale, totalmente inaspettato. Se proprio dovessimo trovare un’altra morale ad Unfriended sarebbe certamente quella di non fidarsi del tutto degli amici, neanche sui Social Network! Sarà facile immedesimarsi nelle vicende terrificanti accadute a questi ragazzi, tra menzogne reali e fantasmi virtuali.