Come tutti i webmaster sapranno, dal 11-12 Agosto è entrato “in funzione” l’algoritmo di Google Panda, algoritmo molto complesso che dovrebbe (usiamo il condizionale) avere il compito di rendere la ricerca di Google di più alta qualità mostrando risultati più idonei e con contenuti di più alta qualità.
Su vari blog già ci sono numeri e statistiche relative a questo cambiamento, di sicuro qualcosa è cambiato ma per le analisi più dettagliate converrà attendere Settembre per avere statistiche al netto dell’effetto stagionalità di Agosto.
In ogni caso facendo un po’ di query sul motore di ricerca google.it, già si vede che qualcosa è cambiato.
La prima cosa che si nota è una maggiore presenza dei contenuti Youtube (che è sempre Google!) e una minor presenza di quei blog e aggreggatori di notizie che prima erano sempre nelle prime posizioni.
Molti blog e siti risulterebbero penalizzati per una serie di motivi. Quello che si può notare è che i più colpiti sono quelli che presentavano inserzioni di adsense molto invasivi e che avevano l’obiettivo di catturare i click dell’utente.
Questo meccanismo ovviamente portava ad un aumento della frequenza di rimbalzo (% di utenti che escono dal sito dopo aver visto solo una pagina) e ad una diminuzione del tempo medio di permanenza.
Sono queste due metriche che a quanto pare hanno un buon peso nel nuovo algoritmo di Google Panda.
Di sicuro ci sono tanti altri fattori che andrebbero considerati. Un’altro fatto che risulta molto evidente è che Google abbia “premiato” quei siti/blog concentrati su un argomento molto specifico e preciso e “penalizzato” blog/siti che svariano su più temi di natura diversa.
In ogni caso, a prescindere a quali sono i parametri presi in carico da questo misterioso algoritmo Google Panda, quello che è consigliabile è continuare a fare il proprio lavoro, cercando di offrire contenuti di qualità e a questo punto ridurre l’esposizione degli annunci di Google Adsense. Molto probabilmente, quando Google riscontrerà una grande perdita economica da Adsense, ritornerà sui suoi passi, chi lo sa….
La cosa che preoccupa tutti è sicuramente il fatto che Google detiene il monopolio, su di esso molti webmaster e professionisti basano la propria attività, quindi non è solamente un gioco. Si spera che in un futuro prossimo altri motori di ricerca come Bing possano avere un peso che attualmente è davvero trascurabile.